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Il Maestro


    Insegnamenti di un Maestro indiano,
    Yogi Gyanander.

    Il Maestro

    Da tempo immemorabile centinaia di migliaia di maestri sono nati sulla terra per guidare gli uomini sulla strada della spiritualità.
    Il ruolo del Maestro è molto importante nella vita degli uomini.
    Per Maestro non intendo quelli con diplomi e certificazioni che si trovano in occidente nelle associazioni o nei centri spirituali.
    Il Maestro è colui che ti permette di aprire un centro spirituale nel tuo cuore dove risiede il Signore supremo, il Sé.

    Maestro non è colui che ha molti anni di esperienza nell’insegnamento dello Yoga o colui che ha una folla di discepoli o che ha studiato la Ghita, le Upnishad, i Ved, il Vangelo, il Corano e il Sanscrito latino.
    Il Maestro è colui che ha realizzato la totalità della sua personalità, che ha sperimentato la pace e il silenzio dentro di sé, colui che ha trasceso la mente e che può darti un’esperienza di pace, non importa se sia analfabeta o non abbia nemmeno un discepolo.

    Che cosa è l’esperienza nello Yoga?
    E’ affrontare le situazioni della vita con pace, coraggio e comprensione.

    La mente deve essere trascesa piuttosto che curata.
    Lo Yoga ci insegna che la realtà ultima dell’uomo non è la mente, che c’è qualcosa al di là della mente chiamato Sé o Spirito Universale. Lo Yoga non è fatto né per la mente né per il corpo, la mente ed il corpo sono solamente dei mezzi per arrivare alla scoperta del Sé.
    Lo Yoga ci dà gli strumenti per raggiungere questa realtà mediante un duro lavoro che può durare anni o addirittura una vita.

    Lo Yog è una scienza che prima di essere insegnata deve essere sperimentata su di sé. Senza questa esperienza non si può diventare un insegnante di Yog, perché se un cieco prende la mano ad un altro cieco, tutti e due andranno a cadere nel pozzo.
    Come si può diventare professori universitari se non si è stati prima studenti? Non basta leggere libri o fare seminari di Yog, ci vuole continuità nella vita spirituale.
    Questo è un aspetto molto importante che manca a questi maestri.
    Il Maestro ha il diritto di scegliere i propri discepoli e i discepoli dovrebbero essere capaci di scegliere il loro Maestro.
    Una volta che hai trovato un Maestro non devi cambiarlo mai, né lui né il mantar che lui ti ha dato.

    Tra mille uomini, forse soltanto uno aspira alla perfezione.
    E, tra quei mille che aspirano alla perfezione,
    soltanto uno mi conosce veramente.
    Ghita capitolo 7:3.


    ” Il desiderio è come un cappio al collo
    i cui effetti sono rovesciati.

    Chi infatti ad esso è legato corre sempre senza posa,

    e chi ne è sciolto se ne sta fermo e tranquillo
    in perfetta pace “.